Nella pianura padana si concentrano il 40% della popolazione italiana, oltre il 50% del Pil nazionale e picchi di inquinamento rilevati dai principali rapporti internazionali. Azioni virtuose in singole città (ad esempio Milano che negli ultimi anni si è impegnata a fondo nella lotta contro lo smog) non bastano perché la conformazione orografica e le particolari condizioni meteoclimatiche del bacino padano rendono particolarmente difficile la dispersione degli inquinanti, provocando superamenti dei valori limite per polveri sottili, ossidi di azoto e ozono. Qualche segnale di miglioramento c’è, ma è insufficiente.
Come se ne esce? Basterebbe un po’ di buon senso per indicare la direzione di marcia: un’intesa tra le varie Regioni per offrire soluzioni di mobilità confortevole a basso impatto inquinante e un uso sempre più diffuso di sistemi di riscaldamento e raffrescamento a basse emissioni.
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