Storage e smart grid: sono questi i settori energetici in cui l’Italia potrà riservare sorprese nel 2018. È una previsione d’autore perché l’ha formulata Riccardo Basosi dell’Università di Siena, una delle due persone (l’altra è Marcello Capra del ministero dello Sviluppo Economico) che più da vicino hanno seguito, come rappresentanti italiani per l’energia, lo sviluppo del programma europeo Horizon 2020.
L’analisi di Basosi parte da un dato di fatto: lo sforzo supplementare che dobbiamo fare per arrivare al rispetto degli obiettivi fissati dalla conferenza sul clima di Parigi, cioè contenere il riscaldamento globale entro un aumento di temperatura compreso tra 1,5 e 2 gradi rispetto ai livelli preindustriali. Raggiungere questo target – calcola Basosi – vuol dire tagliare, al 2030 a livello mondiale, altri 14,5 miliardi di tonnellate l’anno di emissioni di CO2. Anche immaginando che tutti gli impegni volontariamente assunti dagli Stati vengano rispettati, vuol dire aumentare di almeno un quarto i tagli alle emissioni che alterano il clima.
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