In Campidoglio i rappresentanti dei dieci maggiori bacini fluviali per il summit “Acqua e clima”. Già oggi il 90% dei disastri naturali è legato all’acqua ed entro il 2030 le persone colpite dalle inondazioni si moltiplicherà per tre
ROMA – “Parlo con gli agricoltori che un anno si trovano i campi invasi dall’acqua e quello dopo li vedono bruciati dalla siccità. Con le persone che si sono viste portar via la casa dalle raffiche di vento. Con i genitori che hanno perso i figli. Questa gente sa che qualcosa sta succedendo al clima: in 12 anni abbiamo avuto danni per 200 miliardi di dollari. Io sono religiosa e penso che lassù qualcuno ci voglia avvertire: tre uragani micidiali sulle nostre coste nell’arco di una stagione sono troppi”. Belinda Constant, sindaco di Gretna e copresidente delle Mississippi River Cities and Town Cities and Town Iniziatives (un bacino da cui dipendono un milione e mezzo di posti di lavoro e 500 miliardi di dollari di fatturato), è in Campidoglio per il summit “Acqua e clima” organizzato dal governo italiano. Assieme a lei ci sono i rappresentanti dei dieci maggiori bacini fluviali del mondo.
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